19.11.2022 – Il Comandante Vincenzo Bellomo, presidente dell’Unione Piloti, è intervenuto ieri alla giornata conclusiva del convegno “1942-2022. Gli ottant’anni del Codice della Navigazione: passato, presente e futuro.”. Si tratta di un’iniziativa, nata da un’idea dal Comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, realizzatasi grazie alla stretta sinergia con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e le Cattedre di Diritto della Navigazione delle Università “Sapienza” di Roma, dell’Università di Cagliari e di Udine. Riportiamo di seguito il testo integrale dell’intervento del Comandante Bellomo presidente dell’UPI.
“L’Unione Piloti desidera innanzitutto ringraziare gli Organizzatori del presente Convegno, le Autorità presenti in campo istituzionale ed accademico e porge i saluti di tutti i propri iscritti. Punto focale per la nostra Associazione è la sicurezza della navigazione e degli approdi, argomento a noi sensibile.
Va premesso che nell’ultimo decennio le dimensioni delle navi sono cambiate, il gigantismo navale si è imposto, condizionando mercati e porti, questi ultimi hanno dovuto far fronte alle nuove esigenze senza che ci fosse un adeguamento uniforme degli scali. L’esigenza di rendere accessibile i porti alle nuove generazioni di navi è stata in parte soddisfatta grazie al coordinamento dell’Autorità Marittima, all’utilizzo dei Servizi Tecnico Nautici ed alla fattiva collaborazione dell’Autorità Portuale, le quali insieme hanno dato vita a quella che l’Ammiraglio Felicio Angrisano definiva “sicurezza produttiva”.
Nei prossimi anni viene giudicato prevedibile un ulteriore aumento delle dimensioni sia delle navi che dei traffici, dalla capacità di accogliere e velocizzare il ciclo di movimentazione delle merci dipenderà la competitività dei nostri scali, rispetto a quelli nord europei e ben vengano provvedimenti normativi che possano ridare un nuovo slancio ai porti italiani, a similitudine di quanto avvenuto con la legge 84/94 la cui emanazione fece vivere un positivo periodo all’intera portualità.
Il soggetto competente in materia di navigazione della sicurezza e dell’approdo, è l’Autorità Marittima, la stessa sino ad oggi ha dimostrato di saper tutelare al meglio la sicurezza in tutte le sue forme, in una sola parola ha dimostrato di contribuire in modo determinante alla buona gestione di un’attività essenziale per l’economia Nazionale, introducendo norme tali da rendere possibile la salvaguardia fisica e ambientale degli scali e lo sviluppo dei porti, in altri termini l’implementazione della sicurezza della navigazione è stata determinante per il raggiungimento del binomio sicurezza e sviluppo.
Fra i soggetti coinvolti dall’Autorità Marittima per il raggiungimento della “sicurezza produttiva” vi sono i Servizi Tecnico Nautici, tra i quali spicca quello di pilotaggio al quale è demandato anche il coordinamento dei restanti servizi tecnico 1 nautici, rimorchiatori e ormeggiatori in tutte le fasi dell’ormeggio. La Corporazione dei Piloti, o in alternativa il marittimo autorizzato al pilotaggio, contribuisce con il proprio apporto al corretto e prudente coordinamento delle attività necessarie affinché la navigazione e l’approdo nel porto avvenga nel rispetto delle norme impartite dall’Autorità Marittima. Pilotaggio che nonostante il quadro normativo complesso e disarticolato attuale, rimane oggi, anche alla luce del Reg. 352/2017, correttamente l’unico servizio tecnico nautico escluso dalla privatizzazione e dalla liberalizzazione, proprio per la tutela del principio della sicurezza dei porti.
Per quanto riguarda il codice della navigazione, è verò 80 anni sono tanti. Non si può negare, però, che l’impianto normativo del Codice della Navigazione relativo al pilotaggio, conserva ancora oggi quella innovazione che ha consentito al genio dello Scialoja di anticipare, di oltre 60 anni, la normativa emanata dall’IMO e finalizzata a disciplinare il Pilotaggio in ambito internazionale. Pertanto, l’Unione Piloti è ben disponibile a dare il proprio contributo affinché il Codice della Navigazione possa essere migliorato, tenuto conto dell’evoluzione dei traffici portuali e del cluster marittimo attuale. Fermo restando, tuttavia, che per noi permane imprescindibile la tutela del principio della sicurezza dei porti e dell’importanza del pilotaggio che deve a nostro parere essere sempre tutelato. E, conseguentemente, riteniamo che debba essere mantenuto l’attuale assetto normativo disciplinante il servizio tecnico nautico del pilotaggio, ed ovviamente le norme concernenti l’attività e la gestione della Corporazione dei Piloti, piuttosto che delle stazioni di pilotaggio, ovvero dei marittimi abilitati al predetto servizio tecnico nautico.
Noi per quanto è possibile non faremo mai mancare la nostra collaborazione, volta a fornire quel supporto tecnico utile, se non addirittura necessario, per il miglioramento del quadro normativo attuale. Grazie per l’attenzione,”
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