27.07.21 – Una lettera (con oggetto “Corporazione dei Piloti dell’estuario veneto – Porti. Decreto Legge 20 luglio 2021 , n. 103 .“Misure urgenti per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro”) è stata inviata ieri dal Presidente dell’Unione Piloti, Vincenzo Bellomo, al Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini per sollecitare l’estensione delle misure di sostegno alle attività portuali alla Corporazione dei Piloti dell’Estuario Veneto, unica a non beneficiare di qualsiasi erogazione come previsto dal DL 103 del 20.07.2021. Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera.
“L’associazione che mi onoro rappresentare, tutela la professione di piloti dei porti, presidio di salvaguardia della vita umana in mare e di sicurezza dei nostri approdi. In passato mi sono rivolto direttamente al suo predecessore per rappresentare un’evidente disparità di trattamento operata con il Decreto Legge “ Rilancio”, poi convertito in legge, nella parte relativa alle “Disposizioni in materia di Lavoro portuale e Trasporti marittimi”. In quel testo legislativo, pur nella considerazione dello stato di emergenza nel quale queste misure economiche hanno visto la luce, è stato rilevato che i destinatari di tali regole non sono stati considerati alla stessa maniera, arrivando ad escludere gli interessi del servizio di pilotaggio.
Il Decreto legge in oggetto citato, al fine di assicurare l’integrità, il decoro e la sicurezza delle vie d’acqua dichiarate monumento nazionale o riconosciute di interesse culturale, prevede prescrizioni e misure di tutela le quali comprendono limitazioni e divieto del transito di navi con specifiche caratteristiche, riferite alla stazza lorda, alla lunghezza dello scafo, all’altezza di costruzione e alle emissioni di sostanze inquinanti e per tale motivo, ove non sia possibile fare ricorso agli strumenti già previsti a legislazione vigente, per il finanziamento di misure di sostegno al reddito dei lavoratori, garantisce un ristoro per le perdite economiche subite in conseguenza del provvedimento normativo. Anche se tale disposizione si rivolge alla più ampia platea di destinatari, non si comprende il motivo per cui sembra reiterarsi di nuovo quell’esclusione dalle misure di sostegno necessarie a sorreggere le attività nei porti che vede la corporazione dei Piloti dell’estuario veneto unica a non beneficiare di qualsiasi erogazione.
Infatti, come è noto, tra i beneficiari di cui sopra è cenno, sono incluse le imprese esercenti i servizi di cui all’articolo 14, comma 1 -bis , della legge n. 84 del 1994. Come altrettanto noto, la natura giuridica della corporazione dei piloti, non la qualifica, come vorrebbero altri, alla stregua di una società di diritto privato. Inoltre, nonostante sia stato espressamente richiesto con la nota in prosecuzione, non è stato attivato il sostegno previsto dall’art. 1278 del Codice della Navigazione.
Certi della sua sensibilità alla professione dei piloti dei porti – unico servizio che il Regolamento Europeo 352/2017 ha escluso dalla liberalizzazione e che risulta essere sempre l’unico servizio portuale per il quale il Codice della Navigazione prevede una tutela come quella di cui all’art. 1278 – vorremmo essere, grazie al suo autorevole intervento, ritenuti meritevoli dello stesso sostegno che, grazie al citato decreto legge, viene assicurato agli altri soggetti operanti nei porti.
Sicuro di un Suo forte intervento – teso a riconsiderare il servizio di pilotaggio tra i destinatari delle misure economiche a sostegno al lavoro ed all’economia, necessarie a sorreggere l’attività delle Corporazioni dei Piloti, in questo caso quella dell’estuario veneto – sarà determinante al riconoscimento della professionalità e del ruolo fondamentale dei Piloti, orgogliosamente rivendicata, che si svolge dalla fase di ingresso in porto a quella finale di partenza ed esercitata, caratterizzata, fuori da ogni retorica, dalla dedizione e dall’amore che ogni pilota ha della propria professione.
Nella speranza di avere, a breve, l’immenso onore di in incontro, La prego di accettare i miei più deferenti ossequi.
Il Presidente, Vincenzo Bellomo”.
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