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A Taranto la prima nave portacontainer dell’era Yilport

13 Luglio 2020admin

13.07.20 – Ieri mattina è stata avviata l’operatività del Molo Polisettoriale del porto di Taranto con il primo scalo della nave portacontenitori “Nicola” della compagnia CMA-CGM che inaugura l’inserimento del porto di Taranto nel servizio feeder “SSLMED Turmed” che connette Taranto con Turchia, Malta e Tunisia, impiegando navi fino a 1.100 Teus.

Il terminal è nuovamente operativo grazie alla sinergia con il neo concessionario “San Cataldo Container Terminal (SCCT)” che fa parte del gruppo YILPORT, key global player nel settore dello shipping, tredicesimo operatore terminalistico su scala globale che detiene una partecipazione del 24% in CMA-CGM.

Nella fase di start-up del terminal, per le operazioni di carico e scarico, verranno utilizzate gru semoventi e, in parallelo, sarà completato il revamping del primo blocco di gru di banchina, tuttora in corso, a cura della società danese Konecranes che permetterà di incrementare la produttività del terminal.

L’infrastruttura, con un’estensione di 1 milione di mq e con una profondità dei fondali che sarà portata a -16,5 m entro la fine del 2021, rappresenta un hub intermodale nel cuore del Mediterraneao con una capacità di 2/2.5 milioni di Teus, in grado di accogliere navi di ultima generazione. La dotazione di 900 prese per contenitori reefer apre, inoltre, prospettive per lo sviluppo della logistica del freddo, a beneficio della filiera agroalimentare.

Con i prossimi scali sarà attivato anche il servizio ferroviario di collegamento con i principali hub intermodali del centro e nord Italia.

“L’attivazione del primo servizio feeder rappresenta il punto di partenza per il rilancio dei traffici commerciali.” – dichiara Sergio Prete, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – “Il riposizionamento competitivo del porto di Taranto anche come gateway nello scenario Mediterraneo dello shipping e della logistica è ormai una realtà. Grazie al re-start dell’operatività del terminal si possono aprire prospettive importanti per l’internazionalizzazione delle imprese della Puglia e di tutto il Mezzogiorno”.

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